“Il teatro comunale di Sulmona “Maria Caniglia”, è il più grande dei teatri storici abruzzesi, venne realizzato tra il 1931 e il 1933 su progetto dell’ingegnere capo del Comune Guido Conti, protagonista assoluto nel campo delle opere pubbliche del Ventennio sulmonese.
L’iniziativa partì da un comitato di cittadini che si occupò della raccolta di fondi necessari alla costruzione della struttura e che ottenne dall’Amministrazione comunale la cessione di un terreno su cui innalzare l’edificio. Con il nome di Littorio, evidente omaggio al regime fascista, venne inaugurato la sera del 4 maggio 1933 con le opere “Rigoletto” di G. Verdi e “Andrea Chenier” di Giordano interpretate da artisti d’eccezione.
L’edificio, che ricalca la tipologia tripartita settecentesca, si articola in tre parti: un corpo basso che si affaccia sull’attuale via Angeloni con ingresso, fumoir e bar; un corpo centrale destinato a vestibolo, platea, palchi e corridoi; un corpo posteriore destinato al palcoscenico, camerini e disimpegni. La sala mostra una corona di palchi a quattro ordini più loggione scandita dagli archi depressi ed ornata di piccoli lampadari in cristalli di Boemia e seta damascata.
L’ edificio fu motivo di grande orgoglio per i Sulmonesi dell’epoca: aveva una capienza di 1.200 spettatori (oggi ridotta a 706 per l’adeguamento alle nuove norme di sicurezza), una buca per l’orchestra in grado di ospitare 50 elementi, ancora oggi unica in Abruzzo.”